MAURIZIO PECORARO FLAGSHIP STORE
APRE A MILANO, IN PIAZZA RISORGIMENTO 10, POCO LONTANO DAL CENTRO MA ABBASTANZA DISTANTE DAL LUSSO TROPPO FRAGOROSO DEL QUADRILATERO, IL CONCEPT STORE DI MAURIZIO PECORARO.
a cura di Carlotta Pellizzari
E’ stato INAUGURATO IL 21 FEBBRAIO QUANDO LA MAISON DEL RAFFINATO DESIGNER SICILIANO PRESENTERÀ LA COLLEZIONE AUTUNNO/INVERNO 14-15.
PFC, LO STUDIO MILANESE DELL’ARCHITETTO PIERFANCESCO CRAVEL, ESPLORANDO L’IDENTITÀ RICERCATA DEL BRAND, HA DISEGNATO CON TAL BERMAN LO STORE CREANDO UN AMBIENTE DESTINATO SIA ALLA VENDITA DELLE COLLEZIONI SIA DEGLI ELEMENTI DI ARREDO DISEGNATI DA
MARTIN OLSEN, PAAVO TYNELL, JOHAN PETTER JOHANSSON, POUL HENNINGSEN, LISA LARSON, BJØRN WIINBLAD, GIÒ PONTI E ALTRI ANCORA.
IN OCCASIONE DELL’APERTURA, SARANNO ESPOSTI 5 DEI ‘CALL ME ANYTHING YOU WANT’ DI PAOLA PIVI, E DUE PROTOTIPI DI “LICONI” DI CRAVEL, PROVENIENTI DAL MUSEO ALESSI.
COME NEL LAVORO DI LLYN FOULKES, LO SPAZIO SI RISOLVE NELLA REGIA DI QUESTA SOVRAPPOSIZIONE DI SEGNI, IN UN DIALOGO IMMAGINARIO TRA CARLO SCARPA E MIES VAN DER ROHE, TRA L’ASTRATTISMO DI LICINI, DI MONDRIAN E QUELLO DEI CONTEMPORANEI CYPRIEN GALLIARD E PAOLA PIVI. “BISOGNA TENTARE COMPRESENZA DI LOGICHE PROGETTUALI MOLTO LONTANE FRA LORO PER ADEGUARE LA COMPLESSITÀ DEL PROGETTO A QUELLA DEL MONDO CONTEMPORANEO”, SPIEGA L’ARCHITETTO CITANDO CORRADO LEVI.
IL RISULTATO È UN EQUILIBRIO PROVVISORIO DI MATERIALI E DI COLORI CHE NELLE SUPERFICI DECORATIVE PERDONO I LORO VOLUMI PER ESPLORARE I RAPPORTI FITTIZI DEL REALE, TRA GL’INTENSI ROSSI DELL’OTTONE, UN PORPORA IMBRUNITO E LE INFINITE SFUMATURE DI GRIGIO CHE SI MOLTIPLICANO NEI MARMI, NEGLI INTARSI, NEGLI INTONACI E NEI GESSI.
LINEE SOTTILI IN NOCE, CHE PERCORRONO L’INTERO SPAZIO ARCHITETTONICO.
ESPRESSIONE TANGIBILE DELLA FRATTURA DI METODO INSEGUITA NEL PROGETTO, SEMBRANO CERCARE IL SENSO DI UN CAMPIONARIO DI SEGNI SEMPLICI E SOFISTICATI, DI MATERIALI E FINITURE ABBINATE IN MODO APPARENTEMENTE ASSURDO.
ESPOSTA LUNGO LA PARETE CHE FRONTEGGIA LE VETRINE E SCONFINA IN QUELLE ADIACENTI,
LA COLLEZIONE È APPESA IN UNA NUOVA ORDITURA DI LINEE SPEZZATE, NERE CON SEZIONI IN OTTONE, ALLA MANIERA DI MUNARI, DOVE SONO INCASTONATI ALCUNI SPECCHI REALIZZATI TRA IL 1945 E IL 1960,
CON SOTTILI CORNICI IN LEGNO CURVATO.
DA UN LIVELLO PIÙ ALTO CATTURANO SCORCI DEL PAESAGGIO ESTERNO, O RIPERCORRONO QUELLO INTERNO QUASI A SUGGERIRE CHE LA MODA SIA UN RACCONTO DELLA VITA E L’ELEGANZA UNA PROVVISORIETÀ SOFISTICATA E COLTA: I VOLUMI CONTRADDITTORI, I COLORI SBAGLIATI, GLI ABBINAMENTI IMPROBABILI TROVANO FORMA, DENSITÀ E SENSO